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Le mani nei capelli e i nodi al pettine

Non si può dire che da quando è stato nominato Presidente, il Prof. Blangiardo sia stato molto tempo a Via Balbo. Il 30 marzo non recupererà il tempo perso, ma andrà a Verona, al convegno dei fondamentalisti di ogni risma in difesa della Famiglia tradizionale (di quale tradizione poi..bho!). Il Convegno organizzato da alcuni movimenti anti-abortisti e anti-divorzisti ha fatto molto discutere nelle ultime settimane, perché nato da una costellazione di realtà religiose è presto diventato il luogo d’incontro Europeo di tutta la Nuova Destra tradizionalista contraria ai diritti civili delle donne e delle persone con un diverso orientamento sessuale nel nome dello slogan “Dio, Patria e Famiglia”.


Dietro un’apparenza scientifica questo convegno è una specie di luogo fondativo della estrema destra europea tanto che nessuno dei più chiacchierati leader sovranisti ha voluto mancarvi (in Italia vi prenderanno parte Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ma anche membri dei movimenti neo-fascisti Forza Nuova e il greco Alba Dorata), tanto da costringere il Presidente del Consiglio a togliere il patrocinio inizialmente strappato dal Ministro leghista della Famiglia, ed il Cardinal Parolin –massima voce politica Vaticana- a dissociarsi dalle forme estreme che assumeranno alcuni messaggi.


In questo contesto ci stava proprio bene il Presidente di una delle più autorevoli e riconosciute Istituzioni del Paese. La legittimazione piena dell’identificazione del nostro Istituto con uno dei partiti politici più reazionari della scena politica europea è il frutto della naturalezza con cui la candidatura di Blangiardo è stata vista dalla classe dirigente nazionale e da quella dell’Istituto. Ora i nodi sono venuti al pettine. Se l’intellettuale di riferimento del partito del nostro Presidente viene a rampognare i colleghi che hanno scritto il Rapporto sulla Competitività per aver dato spazio ad altre ipotesi interpretative che non fossero le sue, qualcuno si renderà forse conto dell’errore che ha fatto nel tacere. E qualcun altro si renderà conto che non basta il fatto che Blangiardo sia arrivato al suo obiettivo per trasformarlo in un tenero e moderato vecchietto. Il Prof. Di Demografia di Milano, è stato inviato qui per avere una vetrina da cui lanciare alcuni messaggi politici.


È ora di levarsi le mani dai capelli e agire, perché l’indipendenza e la credibilità dell’Istituto la si mostrano anche facendo vedere all’esterno che non siamo il paravento scientifico di una politica feudale e discriminatoria.

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