Col tempo, si sa, i difetti vengono fuori tutti, e questo vale anche per le sedi di lavoro scelte con troppa fretta. Delle criticità che ancora presenta la sede di Marconi abbiamo parlato QUI.
Ci vogliamo concentrare su alcuni sviluppi che sono stati riportati in una riunione del 31 gennaio 2019 tra i Responsabili della sede, i Rappresentanti dei Lavoratori sulla Sicurezza ed il Servizio CDG di coordinamento della Direzione Generale, sull’allineamento dell’edificio ad alcuni standard di comfort, che inevitabilmente saranno raggiunti in maniera graduale.
I punti ancora in sospeso sono in ordine crescente di importanza i seguenti.
· Recupero di aria (forzata o naturale).
E' già stato chiesto l'intervento della proprietà per l'esecuzione di lavori che possano riportare l’aria forzata nei bocchettoni predisposti nei bagni ciechi. La novità è che l’Istat si riserva di provvedere in autonomia, in danno della proprietà, qualora gli interventi non dovessero essere predisposti nell'immediato.
E’ stata inoltre approvata la modifica dell’apertura delle finestre a vasistas che fornirà aria indiretta ad una parte del mezzanino.
A questo problema è connessa la questione del sistema di condizionamento d’aria. I colleghi e le colleghe di Marconi hanno sperimentato in questi mesi la grande escursione termica della temperatura tra le stanze e nei corridoi.
Il motivo è che il sistema è centralizzato e fissa la temperatura dell’ambiente delle stanze a 20°C. E’ possibile regolare la temperatura della propria stanza tramite il termostato, ma un sistema di "check", che agisce periodicamente, la riporta automaticamente a quella prefissata e su questo non è possibile agire.
L’aggravio del disagio subìto in questi mesi deriva però dal fatto che il sistema di condizionamento non è stato nel corso di questi ultimi anni manutenuto, con quanto ne consegue in termini di disfunzioni.
Attualmente la proprietà ha cambiato la ditta di manutenzione, che nella comune percezione è stata effettivamente più attiva nell'intervenire su alcuni guasti all’impianto. Per quanto riguarda però la sostituzione di decine di centraline elettriche poste al di sopra dei diffusori, si dovranno attendere i tempi legati al recepimento della proprietà di una richiesta di ordine di acquisto, l’arrivo dei pezzi e la loro sostituzione.
· Messa in Sicurezza degli ingressi.
Questa questione apparentemente banale, si è invece presentata come rilevantissima sin dall’inizio, tanto da aver necessitato delle pressioni dei lavoratori affinche l’Istat intervenisse sulla proprietà per la messa in sicurezza del percorso d’ingresso ai tornelli sia sul lato Marconi, che su quello Civiltà del lavoro.
In quest'ultimo caso sono stati eseguiti degli interventi assolutamente insufficienti (strisce antiscivolo troppo piccole), o addirittura dannosi (una passerella in linoleum, spesso allagata). Dal lato Marconi, la pavimentazione è scivolosa e con l’abbassamento delle temperature, nonostante il sale, si creano pericolosissime lastre di ghiaccio.
E’ del tutto evidente che questione sia da risolvere con urgenza. Gli episodi di caduta riportati dai responsabili di sede parlano chiaro: 5 episodi di scivolamento in 4 mesi di cui uno grave, riguardante il lavoratore di una ditta in appalto.
Si è fatto tanto per combattere il rischio di caduta e scivolamento sulle scale all’interno dell’edificio di Via Balbo e delle altre sedi, per poi ritrovarsi con gli indici di infortuni alterati a causa di una evidente inadeguatezza che Eur spa potrebbe correggere con poco sforzo.
Chiederemo agli altri RLS, in assenza di interventi tempestivi adeguati, di sollecitare l'amministrazione a procedere, anche in questo caso, in danno nei confronti della proprietà.
· Questione mensa
L’Istat ha proposto di prendere in affitto anche il piano terra dell’edificio che ora giace inutilizzato e che difficilmente la proprietà riuscirà ad affittare ad altri, visto il continuo passaggio in quell’area dei dipendenti Istat e di altri privati verso i piani superiori. Alla proposta economica di Eur spa, del tutto fuori dal budget Istat, il Direttore Generale si ripropone di controproporre in trattativa.
Quello spazio è centrale non solo perché è l’unico che potrebbe garantire una sorta di servizio sostitutivo della mensa (un bar gastronomia o simili); lo è anche perché potrebbe assumere altre funzioni utili, ad esempio, quella di ospitare un nuovo spazio di rappresentanza per i mesi in cui l’Aula Magna di Via Balbo sarà inutilizzabile a causa dei lavori di ristrutturazione e da utilizzare in seguito come altro spazio per ospitare seminari e corsi di formazione.
Di questa scelta si dovrà assumere l’onere il nuovo Consiglio, cui evidentemente dovranno fatti esser presenti i disagi causati dall’assenza di una mensa.
In generale è urgente che il Consiglio si adoperi a riportare i dipendenti della sede di Piazza Marconi allo stesso livello di quelli delle altre sedi.
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